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Una giornata dedicata alla terra cruda

Valorizzazione e conoscenza del territorio:

dall’ Ecomuseo delle case di terra Villa Ficana alla casa rurale di Treia.

Nella mattina di giovedì  15 marzo  l’Ecomuseo Villa Ficana ha accolto un gruppo  piuttosto curioso  di circa 60 alunni  delle classi prime della Scuola secondaria di I grado E. Paladini di Treia (plessi di Treia e Passo di Treia) accompagnati dall’Assessore alla Cultura di Treia  Edi Castellani e dai rispettivi insegnanti.

Gli studenti hanno seguito attentamente la visita guidata dalla Coordinatrice dell’Ecomuseo Martina Fermani e dai Volontari del Servizio Civile Nazionale e, come piccoli giornalisti, hanno preso  appunti  sui loro taccuini, evidenziando parole chiave e date fondamentali relative alla storia del borgo e degli “atterrati” (case di terra)  La mattinata è proseguita con la visita alla casa di terra di Treia, per poi continuare con la mostra “Case di Terra nel mondo” allestita presso il Salone dell’Hotel Grimaldi nel centro storico di Treia.

Le attività di questa giornata sono il punto di partenza di un programma tematico – culturale e didattico – in rete, volto alla conoscenza dell’architettura in terra cruda, della storia e delle tradizioni locali, del patrimonio materiale e immateriale del nostro territorio. Tale progetto prevede la creazione di itinerari condivisi  tra le città che ospitano questa tipologia architettonica. L’ Ecomuseo Villa Ficana, con il Comune di Macerata, e la città di Treia, coadiuvati dall’Associazione Internazionale Città della Terra Cruda – di cui i due Comuni fanno parte –  saranno tra i primi a sviluppare questa iniziativa.

L’attività prevede un importante lavoro di divulgazione da realizzare attraverso visite guidate, laboratori di didattica museale, ricerca, indagine attraverso fonti storiche, collaborazione con  esperti, uscite sul territorio e laboratori didattici a tema.

Nel pomeriggio, nella sala multimediale del Museo Archeologico di Treia, si è tenuto il terzo incontro del ciclo di seminari itineranti  “La terra è”: il  Sindaco di Treia  Franco Capponi ha aperto i lavori, sottolineando l’importanza di un progetto comune di valorizzazione del patrimonio in terra cruda;  gli architetti Maddalena Achenza, Gaia Bollini e Anna Paola Conti, relatrici della giornata,  hanno presentato i loro manuali.  Il modulo ha affrontato  le complesse tematiche dell’intervento sull’esistente, del recupero e della possibilità di “traghettare” correttamente questo patrimonio nella realtà edilizia attuale.

Ad aprire il convegno Maddalena Achenza, architetto professionista che si occupa della terra cruda in Sardegna. Laureata in Architettura presso l’Università di Firenze ha conseguito il Dottorato di ricerca in Architettura a Cagliari. Attualmente tiene corsi nell’ambito della Cattedra UNESCO “Architettura di terra, culture costruttive e sviluppo sostenibile”, è coordinatore fin dalla sua costituzione del Labterra – Centro Studi e Ricerche sulla architettura in terra presso la stessa Facoltà e vice-presidente dell’ICOMOS-ISCEAH Comitato Scientifico dell’ICOMOS per i Beni Architettonici costruiti in Terra Cruda. E’ membro del Comitato Tecnico Scientifico dell’Associazione Internazionale Città della Terra Cruda.

La Achenza ha presentato  “Il manuale tematico della terra cruda” affermando: “Da noi in Sardegna la terra è qualcosa di normale, qualcosa che c’è e che fa parte della nostra vita. Nella parte sud della Sardegna tutto è stato realizzato in terra, dalla casa del barone alle fabbriche, dalle case alla prigione, perché il materiale era lì e quindi pronto all’uso”.

La seconda relatrice Gaia Bollini ha presentato il manuale “Terra battuta: tecnica costruttiva e recupero”, soffermandosi sulle problematiche che ha riscontrato nel recupero delle case di terra in Piemonte, problemi generali che possono nascere anche nelle case di terra del resto d’ Italia.   Architetto e Dottore di ricerca in Ingegneria civile, dal 2006 al 2011 è stata consulente di Fornace Brioni (Gonzaga, MN) in merito alla produzione industriale di elementi e sistemi costruttivi industriali in crudo, quale ideatrice e referente. Docente a Contratto di Architettura Tecnica all’Università degli Studi di Udine, attualmente esercita l’attività di consulenza e progettazione nel settore dell’architettura energeticamente efficiente e bioecologica. E’ membro del Comitato Tecnico Scientifico dell’Associazione Internazionale Città della Terra Cruda Con queste parole ha concluso il suo intervento: “Prima di intervenire bisogna conoscere bene il materiale, in questo caso la terra, altrimenti si rischia di creare danni importanti”.

Ha concluso il seminario l’architetto Anna Paola Conti con la presentazione del libro “Il recupero di una casa di terra. L’atterrato di contrada Fontevannazza a Treia”, illustrando l’esperienza pilota – svolta su incarico dell’Amministrazione comunale – dedicata al restauro di una casa di terra proprio nel comune ospitante, esperienza che ha avuto anche finalità didattiche rivolte ad enti pubblici, istituzioni scolastiche ed universitarie. Anna Paola Conti, architetto, vive e lavora a Macerata,  si è occupata di esperienze di restauro di manufatti in terra cruda su incarico di amministrazioni pubbliche e di privati. Ha redatto il Piano di Recupero del quartiere di Ficana a Macerata. E’ membro del Comitato Tecnico Scientifico dell’Associazione Internazionale Città della Terra Cruda ed esperta in certificazione energetica Protocollo ITACA Marche.  Dal 2016 è referente scientifico per l’Ecomuseo delle case di terra Villa Ficana a Macerata.

Il prossimo incontro si terrà a Mogliano, giovedi 12 aprile dalle 15.00 alle 18.00 con la partecipazione degli esperti Gianfranco Conti e Gaia Bollini, che presenteranno diverse esperienze di recupero di  edifici in terra cruda, concentrandosi sulla tecnica costruttiva e sul potenziale dei luoghi recuperati.

Il ciclo di seminari è patrocinato dall’ordine degli architetti di Macerata e Fermo e dall’ordine dei geometri di Macerata e prevede 3 crediti formativi per gli Architetti.  Tutta la cittadinanza è invitata a partecipare.

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